Problemi in paradiso.
È un giorno come un altro e la Dea è impegnata con le solite faccende domestiche mentre il Divino sta gozzovigliando stravaccato sul divano intento a correggere le tavole della legge.
Lei lo guarda incuriosita e chiede: Caro sono già le nove, come mai non sei a lavoro?
Lui: Ringrazia l’umanità. Da ieri non ricevo suppliche.
Lei: E hai intenzione di passare la giornata seduto in quel divano?
Lui, mostrandosi infastidito: Perché la cosa ti creerebbe problemi?
Lei: Niente affatto, sono talmente abituata alla tua indifferenza che la tua presenza non mi crea problemi.
Lui: Parla chiaro, a cosa ti riferisci?
Lei: A niente in particolare.
Lui: E No! Adesso mi dici cosa ti sta passando per la testa.
Lei: Guarda è meglio di no.
Lui: Insisto… dimmi di cosa ti stai lamentando.
La Dea si gira di spalle ed esclama: Come puoi restare indifferente alla mia lingerie ma cosa più importante restare indifferente a questo culo che prima ti faceva impazzire.
Il Divino si rende conto in quel preciso istante della enorme gaffe che ha commesso non accorgendosi che la Dea sotto il grembiule indossava solamente l’intimo. A quella vista, come rispondendo ad un riflesso automatico, si innalza furiosa una capanna nei pantaloni di lui.
Lei, urlando: Guardati…. Bastardo! Ma guardati. Hai un’erezione pazzesca eppure sono mesi che non mi tocchi. Di la verità…. tu mi tradisci? Stai scopando un’altra? Aspetta… forse so cosa sta succedendo… è colpa di quella troia di Venere, ho visto come la guardi, come resti ipnotizzato dalle sue tette e come lei non si fa scappare occasione per strofinare il suo culo sul tuo cazzo.
Lui: Ma no Amore…
Lei furiosa: Amore un cazzo…. Non ci provare. Forse un tempo quelle parole avevano effetto su di me…
Gli occhi della Dea si riempiono di lacrime… “Come puoi farmi questo, ti ho permesso di gustare, per primo, la mia ciliegina (pensa- e che lingua fantastica hai) Sei stato il primo che ha trapanato la mia figa….
(se ci penso mi sto bagnando) hai conosciuto la mia lingua, la mia bocca e sai di cosa sono capace
(come vorrei quel cazzo duro nella mia bocca) e alla fine ti ho donato pure il mio culo che adesso disprezzi…
(momenti indimenticabili di dolore ma anche di estasi)
Lui, alzandosi dal divano e avvicinandosi alle sue spalle, cinge le sue braccia attorno alla vita della Dea e baciandole il collo le mormora: Sei pazza se credi che io possa aver dimenticato i migliori momenti della nostra vita insieme. Hai ragione... amore, occuparsi dell’umanità intera non è cosa da poco, sono stato molto impegnato ma ti prometto che non accadrà mai più.
Lei: Dimostralo!
E così facendo comincia a macinare con il culo quel cazzo ormai vicino ad un incendio. Il Divino, eccitato come un bufalo tira fuori il cazzo e senza pensarci due volte lo sbatte fra le cosce della Dea.
Lui: Amore sei fradicia….
Lei: Si Frank… sono fradicia. Al pensiero del tuo cazzo le cascate del Niagara mi fanno un baffo e adesso che lo stai usando per accarezzarmi la figa ho solo un pensiero…. MA QUANDO ME LO SBATTI DENTRO?
Con un gesto deciso, Il Divino fa una leggera marcia indietro ed entra trionfante nella figa della Dea.
I due si lasciano travolgere dalla passione in tutti i modi possibili ed immaginabili e quando finalmente arrivano ad un unisono orgasmo in quel momento sulla terra scoppia un tremendo temporale universale.
Due ignari individui sorpresi dalla tempesta commentano…
Compare nonnolele ma che sta succedendo? Tuoni fulmini e acqua a catenelle, mai vista una tempesta cosi.
Compare Scantulino mi sa che hai ragione. Cosa mai viste queste sono. Sembra un castigo Divino…
Scantulino guardando per terra nota un curioso particolare: Compare ma non ti sembra strana sta pioggia?
Nonnolele: Vero è compare. Non è trasparente, mancu pare acqua, pare…” sborra”?
Scantulino: Minchia compà, u signuri si sta facendo una futtuta…
Nonnolele: E a noi piove spacchime sulla testa. Eh eh eh eh eh eh