L'angolo della "cul" tura.
Buonasera a tutti. Non sono talmente arrogante da definirmi uno scrittore ma per il momento mi limiterò a postare racconti erotici scritti di altri. Spero di fare scuola e riuscire ad emulare, in futuro, un nostro amato scrittore.
Buona lettura......
L'arte del ripasso.
Anche se ora sono sposata, non posso fare a meno ogni tanto di ripensare a L. Lo conobbi ad una delle lezioni di diritto più noiose della vita. Avevo da tempo notato come mi guardava. Quel giorno portavo una scollatura assai generosa e con la scusa di "accendere" lo avvicinai. Parlammo del più e del meno e ci mettemmo d'accordo per studiare insieme in biblioteca il sabato seguente. Non stavo più nella pelle. A dir la verità quel giorno mi sentivo particolarmente "disinvolta", così decisi di non mettere niente sotto la mini che avevo deciso di indossare. Come d'accordo ci trovammo nella saletta piccola e studiammo fino a sera fermandoci a parlare di tanto in tanto e facendo battute ed allusioni sempre più spinte, fino a quando alzandoci per l’ultima pausa mi accorsi che la patta dei suoi pantaloni era gonfia. Non ci volle molto per convincerlo ad andare in bagno e farsi trastullare per un po' dalle mie labbra avide. Purtroppo era così eccitato che venne quasi subito. Mi sedetti sul lavello e, presa la sua mano, me la misi tra le gambe per farlo giocare con la mia patatina bollente. Cinque minuti dopo ero a gambe aperte con la sua bocca che succhiava i miei umori. Avevamo entrambi goduto, ma L. mi propose di fare un ripasso extra a casa sua. Mezz'ora dopo stavo divinamente alla pecorina sulla sua scrivania, con lui che si contorceva dietro di me.
A turbare il nostro divertimento arrivò inatteso M., il coinquilino che avrebbe dovuto far ritorno a casa per il week end. Probabilmente ci spiò abbastanza a lungo prima di manifestare la propria presenza: la scena lo aveva talmente eccitato che approfittò di una breva pausa per calarsi i pantaloni e sodomizzarmi senza tanti complimenti. Non che fossi abituata a queste pratiche, ma il piacere provato era tale che entrò senza colpo ferire. Ormai ero partita con la testa, e li imploravo di possedermi contemporaneamente.
Loro per volevano qualcosa di ancora più trasgressivo. In quattro e quattr'otto convocarono A. - ai tempi la
compagna di M. - per organizzare una piccola orgia. Ci chiesero di eccitarli esibendoci in un numero lesbo: loro si toccavano e ci ricoprivano di parole volgari, che per - nel turbine dell'ammucchiata - erano come musica per le mie orecchie. Per finire mi presero insieme e raggiunsi l'estasi insieme a loro. Ripetemmo l'esperimento varie volte, per tutta la durata del corso di diritto: alla fine prendemmo tutti un bel trenta e lode...